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Una galleria d’arte, un luogo di poetica connessione tra arte, uomo e natura

Edoardo Tresoldi

La Materia Assente

Biografia

Edoardo Tresoldi indaga le poetiche del dialogo tra uomo e paesaggio utilizzando il linguaggio architettonico come strumento espressivo e chiave di lettura dello spazio. L’artista gioca con la trasparenza della rete metallica per trascendere la dimensione spazio-temporale e narrare un dialogo tra Arte e Mondo, una sintesi visiva che si rivela nella dissolvenza dei limiti fisici delle sue opere.

Dal 2013 realizza installazioni in spazi pubblici, contesti archeologici, festival e mostre in tutto il mondo. Nel 2016 realizza, in collaborazione con il MiC, l’intervento autoriale nello scavo archeologico della Basilica paleocristiana di Siponto, convergenza unica tra arte contemporanea e archeologia. Nel 2018 realizza Etherea per il Coachella Music and Arts Festival negli Stati Uniti.

Nel 2019 presenta Simbiosi per il prestigioso contesto di Arte Sella e fonda STUDIO STUDIO STUDIO, laboratorio interdisciplinare a sostegno di artisti, progetti di arte pubblica e produzioni di arte contemporanea. Nel 2020 inaugura l’installazione permanente Opera a Reggio Calabria.

www.edoardotresoldi.com

Opere d'arte per Art for Nature

in esclusiva Art for Nature

Filosofia dell'artista

L’utilizzo della rete metallica e lo studio della trasparenza disegnano lo spazio della Materia Assente, la rappresentazione di una proiezione mentale, filtro e forma attraverso cui raccontare la compenetrazione di paesaggio culturale e ambiente fisico, naturale e costruito. Diretta conseguenza del lavoro sul campo che intreccia trasparenza e ambiente circostante, la teoria pone l’accento su una volontà creativa che innesca dialoghi ininterrotti con lo spazio e la storia ed è in grado di proiettare l’oggetto scultoreo in un’inedita estensione temporale: ciò che è dissolto, o non è mai esistito, rivive in un tempo non suo.

Il linguaggio che la trasparenza porta con sé ha la capacità di tessere nello spazio qualcosa che non c’è, rende plastica la negazione della materia e rivela il risultato di una mancanza, quindi l’astrazione della realtà e la sua identità visiva senza riferimenti nel tempo. I ritmi spezzati della trasparenza generano continue sequenze di astrazioni e punti di vista amplificati mentre la luce e i fattori atmosferici ne determinano la leggibilità in situazioni sempre diverse.

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